Rimborso delle spese mediche e detrazioni fiscali: una guida completa per ottenere l’assicurazione sanitaria.
Le assicurazioni sanitarie sono diventate una componente fondamentale nella gestione delle spese mediche per molti italiani. Con l’aumento dei costi sanitari, è essenziale comprendere come queste polizze possano influire sulla detrazione fiscale delle spese sostenute. Una delle domande più comuni è: se le spese mediche vengono rimborsate dall’assicurazione, è possibile richiedere la detrazione fiscale del 19% su queste spese? Questo articolo esplorerà le normative vigenti e le implicazioni fiscali legate a questo tema.
La detrazione fiscale delle spese mediche
In generale, le spese sanitarie possono essere detratte dalla dichiarazione dei redditi del contribuente, ma ci sono specifiche condizioni da rispettare. L’articolo 15, comma 1, lettera c) del DPR n. 917/86 stabilisce che, per beneficiare della detrazione, le spese devono essere sostenute direttamente dal contribuente. Pertanto, se le spese mediche sono coperte da un’assicurazione, in linea di principio, il soggetto non può richiederne la detrazione.
Tuttavia, la legge prevede alcune eccezioni significative. Ad esempio, le spese rimborsate dall’assicurazione sanitaria possono essere considerate come “rimaste a carico” del contribuente, a condizione che il premio assicurativo sia stato pagato dal contribuente stesso, ma non sia detraibile o deducibile. In altre parole, se una persona paga un premio per un’assicurazione sanitaria e poi riceve un rimborso per spese mediche, può comunque portare in detrazione la parte delle spese rimborsate.

Secondo le norme fiscali, le spese mediche rimborsate dall’assicurazione non possono essere indicate nella dichiarazione dei redditi se il rimborso avviene nello stesso anno in cui le spese sono state sostenute. Tuttavia, se il rimborso avviene in un anno successivo, il contribuente ha la possibilità di detrarre le spese relative.
Inoltre, la Legge di Bilancio 2020 ha introdotto regole più severe per la detrazione delle spese mediche, richiedendo che queste siano pagate con mezzi tracciabili, come carte di credito o bancomat. Esistono eccezioni per le spese sostenute presso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) o strutture private accreditate, dove è ancora permesso l’uso del contante.
Per richiedere la detrazione del 19%, le spese devono superare una franchigia di 129,11 euro. La parte eccedente questa somma è quella su cui si applica la detrazione.
Immaginiamo un contribuente che ha sostenuto spese mediche di 1.000 euro e ha un’assicurazione sanitaria che rimborsa 600 euro. In questo caso, il contribuente può detrarre solo la parte non rimborsata, ovvero 400 euro, a condizione che le spese siano state pagate con mezzi tracciabili. Se le spese sono state pagate in contante, il contribuente potrebbe trovarsi in difficoltà nel richiedere la detrazione, a meno che non si tratti di spese sostenute presso il SSN o strutture accreditate.
Le polizze sanitarie e le loro limitazioni
Non tutte le polizze assicurative offrono la possibilità di detrazione. Le polizze che coprono spese per infortuni o malattie gravi sono generalmente detraibili, mentre quelle che coprono spese dentistiche o interventi chirurgici estetici non possono beneficiare di questa agevolazione fiscale. I pagamenti devono essere sempre tracciabili e la detrazione deve essere indicata correttamente nel modello di dichiarazione dei redditi, utilizzando i righi specifici del Quadro E (righi E8-E10) per il modello 730 o nel quadro RP per il modello Redditi.
È importante notare che l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che i dati relativi ai rimborsi delle spese sanitarie sono già disponibili nel modello 730 precompilato. Questo significa che i contribuenti possono visionare le informazioni relative ai rimborsi ricevuti e verificare la correttezza delle spese da detrarre. La scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi è fissata per il 30 settembre 2025, ma è possibile apportare modifiche al modello precompilato a partire dal 15 maggio 2025.