Il tema del risparmio sul costo del carburante rappresenta una questione centrale per milioni di automobilisti in Italia.
Tra i tanti miti e teorie circolanti, uno dei più diffusi riguarda la convenienza di fare il pieno di carburante nelle ore più fredde della giornata, come la mattina presto o la sera tardi. Ma è davvero possibile risparmiare così? I dati più recenti e le analisi di esperti forniscono un quadro più chiaro.
La convinzione che fare il pieno nelle ore più fresche della giornata possa far risparmiare si basa su un principio fisico corretto: la densità del carburante varia con la temperatura. Quando le temperature sono più alte, la benzina e il diesel tendono ad espandersi, diventando meno densi; al contrario, nelle ore fredde si addensano, potenzialmente permettendo di ottenere un volume di carburante più “concentrato”.
Ricerche e test condotti da enti come Consumer Reports, noto centro di analisi indipendente statunitense, confermano che la variazione di volume del carburante dovuta alla temperatura è reale ma molto limitata. Ad esempio, passando da 15°C a 23°C, il volume della benzina aumenta solo dell’1%. Tradotto in termini pratici, su un pieno di 50 litri, questo si traduce in una differenza massima di circa mezzo litro di carburante.
Misurazioni effettuate in Italia alle 9:00 e alle 15:00 su distributori di carburante hanno rilevato temperature di benzina che variavano tra i 3°C e i 12°C circa. I calcoli di densità mostrano che fare il pieno alla mattina può garantire un risparmio di circa 0,26 kg di carburante su 50 litri, equivalenti a circa 0,345 litri in volume. Considerando un prezzo medio intorno a 1,83 euro al litro, il risparmio stimato è di circa 0,63 euro per pieno, un vantaggio marginale che però, moltiplicato per 200 giorni di utilizzo annuo, può arrivare a sfiorare i 126 euro.
Tuttavia, è importante sottolineare che tale differenza è minima e difficilmente percepibile nel breve termine per l’automobilista medio.
I miti sul rifornimento: cosa dice la scienza e cosa no
Oltre alla questione della temperatura, circolano numerosi miti sul rifornimento di carburante che meritano un chiarimento:
- Forzare l’erogazione per ottenere più carburante è un errore: le pompe sono dotate di valvole di sicurezza che interrompono il flusso al raggiungimento del livello massimo nel serbatoio. Tentare di superare questo limite non solo non fa risparmiare, ma può causare fuoriuscite di carburante e danni alla carrozzeria.
- Mantenere il serbatoio sempre pieno per evitare evaporazione è un falso mito. La prevenzione delle perdite di carburante dipende dal tappo del serbatoio, che deve essere sempre in buone condizioni e ben chiuso.
- Evitarе di fare rifornimento mentre un’autobotte sta scaricando carburante è consigliato: la legge prevede almeno mezz’ora di stabilizzazione del carburante per garantire la corretta quantità erogata e la qualità del prodotto.
- La velocità di erogazione influisce sul carburante immagazzinato? No, se la pompa è moderna e dotata di apposite aletta di chiusura, come avviene nella maggior parte dei distributori, la differenza di carburante perso per vaporizzazione è trascurabile.

Alla luce di quanto sopra, non ha molto senso programmare il rifornimento in base all’orario della giornata per risparmiare sul carburante. L’aspetto fondamentale è piuttosto scegliere con attenzione il distributore. La differenza di prezzo tra stazioni di servizio si può aggirare anche intorno ai 10-12 centesimi al litro, traducendosi in un risparmio concreto di 4-5 euro per un pieno di 40 litri.
Per individuare i distributori con i prezzi più bassi, gli automobilisti possono affidarsi a strumenti digitali come l’app Prezzi Benzina!, che consente di visualizzare in tempo reale i costi aggiornati di benzina, diesel, GPL e metano nelle stazioni di servizio più vicine. L’app si basa su una community attiva di utenti che aggiornano quotidianamente i prezzi, garantendo un’informazione puntuale e trasparente.
L’utilizzo di queste app consente anche di evitare i distributori situati nei centri urbani ad alta densità e lungo le autostrade, dove i prezzi sono generalmente più elevati.