Anche se con i requisiti, molti italiani no0n hanno ricevuto la 14esima, ma come mai? Ecco cosa sta accadendo.
Con l’arrivo del mese di luglio, molti pensionati si aspettano di ricevere la tanto attesa quattordicesima mensilità, un bonus aggiuntivo che rappresenta un sollievo economico significativo.
Tuttavia, anche quest’anno, non sono pochi coloro che hanno constatato l’assenza di questo accredito aggiuntivo sul proprio cedolino pensionistico, generando domande e delusioni. Perché, se si possiedono i requisiti, la quattordicesima pensionistica a volte non arriva? Le ragioni sono precise e legate a regolamenti complessi che meritano di essere approfonditi.
La quattordicesima: una mensilità extra con regole specifiche
Il mese di luglio è tradizionalmente quello in cui l’INPS eroga la quattordicesima mensilità ai pensionati, ma questa prestazione non va confusa con la più nota tredicesima, che viene invece corrisposta a dicembre. Le differenze non sono solo temporali: cambiano anche i criteri di accesso, i parametri di calcolo e gli importi riconosciuti. La quattordicesima non è un diritto automatico per tutti i pensionati: è destinata esclusivamente a coloro che rientrano in determinate fasce reddituali e di età. Nel 2025, il limite reddituale per accedere a questa mensilità aggiuntiva è fissato a circa due volte il trattamento minimo INPS, che attualmente si attesta a 603,39 euro mensili. In termini pratici, possono beneficiarne i pensionati con un reddito mensile fino a circa 1.206,88 euro.
Un altro requisito fondamentale è l’età: bisogna aver compiuto 64 anni entro il 31 luglio per ricevere la quattordicesima già a luglio. Chi raggiunge questa soglia anagrafica successivamente, ma entro il 31 dicembre, vedrà l’erogazione posticipata a dicembre, insieme alla tredicesima. L’importo della quattordicesima varia in funzione di due parametri chiave: il reddito complessivo del pensionato e gli anni di contributi versati durante la carriera lavorativa. In base a queste variabili, i beneficiari si dividono in due fasce principali:
- Pensionati con reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo (circa 905 euro al mese);
- Pensionati con reddito compreso tra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo (fino a circa 1.206 euro al mese).
All’interno di queste categorie, l’importo della quattordicesima viene modulato in relazione agli anni di contributi accreditati:
- Fino a 15 anni di contributi: 437 euro per la prima fascia, 336 euro per la seconda;
- Tra 15 e 25 anni di contributi: 546 euro per la prima fascia, 420 euro per la seconda;
- Oltre 25 anni di contributi: 655 euro per la prima fascia, 504 euro per la seconda.

Ne consegue che il pensionato con un reddito più basso e una carriera contributiva più lunga riceverà un importo più elevato, mentre chi si colloca nella fascia di reddito superiore o ha meno anni di contributi riceverà meno. Chi si è visto negare la quattordicesima nonostante pensasse di avere i requisiti, deve innanzitutto verificare due elementi fondamentali: la propria età anagrafica e il reddito complessivo mensile. Se uno di questi non rispetta le soglie previste, l’INPS non procede all’erogazione. Altro motivo frequente è legato al fatto che la quattordicesima non viene erogata automaticamente in tutti i casi: è possibile che il sistema non abbia aggiornato correttamente i dati reddituali o contributivi, oppure che vi siano state richieste di integrazione documentale non completate.
Inoltre, vi sono situazioni in cui la pensione percepita supera anche di poco il limite di due volte il trattamento minimo, escludendo di fatto il diritto alla quattordicesima. Nel caso in cui si riscontri una mancata erogazione ingiustificata o un importo inferiore rispetto a quanto atteso, è consigliabile rivolgersi a un patronato o consultare direttamente l’INPS per verificare la propria posizione contributiva e reddituale e capire se vi siano possibilità di recupero o di integrazione della domanda. È importante sottolineare che la quattordicesima non è una prestazione universale, ma un bonus mirato a sostenere i pensionati con redditi più bassi, e che l’attuale normativa definisce con precisione chi può beneficiarne e in che misura.