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Migliaia di rinnovi della patente negati: le nuove norme restrittive che rispediscono a casa gli automobilisti increduli

Il rinnovo della patente in Italia passa sempre più dalla valutazione medica: tra le condizioni che possono impedire il rilascio ci sono apnee notturne, crisi glicemiche e patologie neurologiche.

Il rinnovo della patente di guida non è più un semplice adempimento amministrativo. In Italia, le nuove regole impongono verifiche sanitarie più stringenti, con l’obiettivo di garantire che ogni conducente sia realmente in grado di affrontare la strada in condizioni di piena sicurezza. Uno dei punti più dibattuti riguarda la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS), patologia sempre più monitorata dalle Commissioni mediche locali, soprattutto nei casi di rinnovo per le patenti professionali o di lunga durata.

Apnee notturne e pericoli alla guida: il ruolo dell’OSAS

La sindrome OSAS è entrata ufficialmente nel radar delle autorità sanitarie e della motorizzazione civile. Si tratta di una condizione spesso sottovalutata, ma che può causare episodi ricorrenti di sonnolenza diurna, perdita della concentrazione e rallentamento dei riflessi. In pratica, chi soffre di OSAS può addormentarsi in modo involontario anche durante la guida. E questo, secondo i dati forniti da studi nazionali ed europei, rappresenta un fattore di rischio concreto per incidenti stradali.

Già dal 2015, una direttiva europea recepita in Italia ha imposto che, al momento del rinnovo, chi è affetto da questa sindrome debba dichiararlo esplicitamente durante la visita medica. Il medico, a sua volta, può richiedere ulteriori accertamenti e la presentazione di un certificato specialistico che dimostri che il paziente si sta curando e che non presenta rischi per la guida. In assenza di queste garanzie, il rinnovo della patente può essere sospeso o negato.

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Il rinnovo patente impone controlli medici più severi – altaformazionemusicale.it

Nel tempo, la norma ha generato preoccupazioni tra gli automobilisti, anche perché molti non sono a conoscenza della malattia o la scoprono solo durante gli esami clinici per la patente. Eppure, secondo il Ministero della Salute, la prevenzione in questo ambito può salvare vite, sia per chi guida che per chi si trova sulla stessa strada.

Patologie croniche sotto osservazione: diabete, epilessia, ictus

Non solo apnee. Le malattie neurologiche e cardiovascolari rappresentano un altro nodo centrale nel sistema di controllo sull’idoneità alla guida. L’epilessia, ad esempio, rientra tra le condizioni che obbligano alla valutazione da parte delle Commissioni mediche locali, con esami periodici e una sorveglianza costante sull’andamento della malattia. Anche i disturbi motori degenerativi, come alcune forme di Parkinson, possono influenzare il controllo del mezzo e la capacità di reazione agli imprevisti.

Sul versante cardiaco, patologie come ictus, fibrillazioni atriali e scompensi cronici vengono valutate con attenzione crescente. La possibilità che un evento acuto avvenga alla guida non è remota, e in quei casi anche un secondo può fare la differenza. Gli specialisti, in sinergia con i medici delle Commissioni, stabiliscono se un paziente è in grado di sostenere l’impegno psicofisico richiesto dalla guida.

Il diabete mellito, in particolare, è stato oggetto di attenzione specifica negli ultimi aggiornamenti legislativi. Un paziente con crisi ipoglicemiche frequenti, se non ben controllate, può perdere coscienza in pochi istanti. Per questa ragione, viene richiesta una certificazione di compenso glicemico, con documentazione aggiornata e visite periodiche, per dimostrare che il soggetto riesce a gestire correttamente la malattia. In mancanza di tali garanzie, la patente può essere rinnovata per un periodo più breve, o non rinnovata affatto.

Il principio alla base di questo sistema è chiaro: non punire chi è malato, ma evitare che un problema clinico diventi un pericolo sulla strada. Oggi, il rinnovo della patente diventa anche un’occasione per fare il punto sulla propria salute generale, assumendosi una responsabilità diretta verso se stessi e verso gli altri utenti della strada.

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