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“Bevi la Coca-Cola”: ma quale droga, la verità dietro il significato di ‘Bollicine’ di Vasco Rossi

Estratto dall’album omonimo di Vasco Rossi, pubblicato nel 1983, è una delle canzoni più iconiche della musica italiana.

Il brano Bollicine, estratto dall’album omonimo di Vasco Rossi, pubblicato nel 1983, è una delle canzoni più iconiche della musica italiana. Questa canzone rappresenta una vera e propria satira sul consumismo e sull’invadenza della pubblicità, temi che hanno segnato profondamente la cultura degli anni ’80. Il singolo ha ottenuto un grande successo, vincendo il Festivalbar nello stesso anno, e ha saputo catturare l’immaginario collettivo con la sua ironia pungente e il suo ritmo coinvolgente.

Vasco ha spiegato in diverse occasioni, incluso nel docufilm “Siamo Solo Noi” del 2019, che la canzone nasce come una provocazione nei confronti della pubblicità, considerata uno dei mali della società dei consumi.

Cosa significa la canzone “Coca-Cola” (Bollicine) di Vasco Rossi?

Nel testo di “Bollicine”, Vasco Rossi gioca con riferimenti pubblicitari e culturali dell’epoca, attingendo a slogan e jingle che erano diventati parte integrante della vita quotidiana degli italiani. Ad esempio, il famoso slogan della Piaggio, “Chi vespa mangia le mele”, viene reinterpretato in modo ironico con la frase: “Chi non vespa più e si fa le pere”. Questo gioco di parole invita a riflettere sull’assurdità di certe affermazioni promozionali, rendendo la canzone non solo divertente, ma anche provocatoria.

La canzone è costellata di riferimenti ad altri spot celebri dell’epoca, come quello della birra, dove si affermava “E sai cosa bevi”, e il motto della rivista “TV Sorrisi e Canzoni”, che proclamava “E sei protagonista!”. Vasco riesce a intrecciare questi elementi in un discorso più ampio sulla società dei consumi, suggerendo che il bombardamento pubblicitario ha un impatto profondo sulle scelte e sulle percezioni individuali.

Vasco Rossi retroscena Coca Cola
Vasco Rossi, altro che droga: cosa rappresenta Coca Cola (www.altaformazionemusicale.it – X Sky TG24)

Bollicine non è solo una critica alla pubblicità, ma anche un ritratto della società italiana degli anni ’80, un periodo caratterizzato da un forte consumismo e da una crescente esposizione ai media. Durante questo decennio, la televisione diventava il principale veicolo di comunicazione, e i messaggi pubblicitari cominciavano a plasmare le aspirazioni e i desideri delle persone.

In Bollicine, Vasco Rossi non si limita a criticare il consumismo, ma si inserisce anche in un contesto culturale più ampio, in cui la musica, la televisione e la pubblicità si intrecciano. I riferimenti a emittenti come Telesanterno, una delle prime reti commerciali italiane, evocano un’epoca in cui la televisione stava cambiando il modo in cui le persone si relazionavano con il mondo. Vasco trasforma questi slogan in una critica sociale che fa riflettere sull’invasività dei messaggi pubblicitari e sulla loro capacità di modellare l’identità e i valori della società.

Le bollicine stesse diventano una metafora della superficialità di certi aspetti della vita moderna. La frenesia del consumismo è paragonabile a una bevanda frizzante, che offre gioia momentanea ma che, alla lunga, può rivelarsi vuota e insoddisfacente. Questo messaggio risuona fortemente anche oggi, in un’epoca in cui il marketing e la pubblicità continuano a permeare ogni aspetto della nostra vita.

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