L’estate è un periodo che dovrebbe essere dedicato a momenti di svago e relax. Tuttavia, per molti genitori, è una vera e propria sfida
Una sfida logistica e mentale. Con la chiusura delle scuole che dura circa 13 settimane, il 72% delle famiglie si trova a dover affrontare notevoli difficoltà nel trovare soluzioni di custodia per i propri figli. Questo impegno risulta particolarmente gravoso per le madri lavoratrici, il 63% delle quali si dichiara “esausta” durante il periodo estivo. La situazione è talmente critica che l’Ordine degli Psicologi della Lombardia ha registrato un incremento del 30-40% delle richieste di supporto genitoriale tra giugno e agosto, con un aumento dei sintomi di ansia, irritabilità e conflitti familiari.
L’estate ci sarebbe in teoria più tempo per condividere momenti di qualità con i propri figli, ma la realtà è spesso ben diversa. Con i genitori al lavoro e pochi giorni di ferie a disposizione le vacanze possono diventare fonte di frustrazione, stress e sensi di colpa. Questo non riguarda solo le madri; anche i padri si trovano spesso coinvolti nel turbinio dell’accudimento estivo.
Come gestire l’estate con i figli
Molti genitori si sentono inadeguati perché non riescono a riempire le giornate dei propri figli con attività stimolanti, oppure perché devono affidarli a nonni, centri estivi o babysitter. Il senso di colpa genitoriale ha radici profonde, sia biologiche che culturali. È il riflesso del nostro istinto di protezione, che si attiva quando percepiamo i nostri figli in difficoltà e non riusciamo a soddisfare i loro bisogni. Attività cooperative, come sport o giochi di squadra, non solo aiutano i bambini a sviluppare autonomia, ma consentono anche agli adulti di sentirsi meno inadeguati e sotto pressione.

Un altro mito da sfatare è quello della vacanza perfetta, caratterizzata da un hotel da sogno e attività su misura, in cui i figli non si annoiano mai. Per questo, mantenere una routine, anche in vacanza, può rivelarsi un piccolo trucco efficace. “È importante avere una struttura, anche se flessibile, che dia ai bambini una base rassicurante. E non dimentichiamo che la noia può essere un ottimo stimolo per la creatività; non va evitata a tutti i costi”.
L’estate può significare più tempo insieme, ma anche maggiori opportunità di conflitto, non solo tra genitori e figli, ma anche all’interno della coppia e con i nonni. La chiave per evitare tensioni è la comunicazione. Prima di partire, è fondamentale discutere le aspettative, i desideri e i limiti reciproci. Chiarire le esigenze può prevenire malintesi e conflitti.
Ecco le 5 regole della sopravvivenza estiva secondo gli esperti:
- Routine flessibile: mantenere una certa stabilità negli orari e nelle abitudini quotidiane è fondamentale. Non servono schemi rigidi, ma avere dei punti fissi, come orari dei pasti o momenti dedicati al riposo, aiuta a sentirsi più sereni.
- Attività di squadra: condividere giochi, sport e piccole sfide in famiglia contribuisce a rafforzare il legame tra genitori e figli, contrastando il senso di colpa e stimolando l’autonomia dei bambini.
- Comunicazione chiara: discutere le aspettative e i bisogni tra partner e figli aiuta a prevenire frustrazioni e incomprensioni. Coinvolgere anche i nonni in questo processo è fondamentale per mantenere una coerenza educativa.
- Accettare l’imperfezione: idealizzare la vacanza perfetta può generare stress. È meglio programmare meno e adottare un atteggiamento flessibile, accettando che non tutte le giornate debbano essere piene di attività.
- Compiti con leggerezza: iniziare con un periodo di decompressione e stabilire routine sostenibili per i compiti aiuta a non trasformarli in una punizione. I genitori devono supportare i figli senza sostituirsi a loro, favorendo la loro autonomia.