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Storico marchio di abbigliamento sportivo fallisce: migliaia di persone senza lavoro e tristezza per la fine di un simbolo degli anni ’90

La domanda che ora sorge è se l’industria riuscirà a reinventarsi o se continuerà a essere sopraffatta dalla moda a basso costo.

La recente chiusura di uno dei marchi di abbigliamento sportivo più iconici, Liberated Brands, segna la fine di un’era per la moda degli anni ’90. Questo evento ha portato alla chiusura di oltre 100 negozi negli Stati Uniti e ha lasciato 1.400 dipendenti senza lavoro, evidenziando le sfide crescenti che il settore dell’abbigliamento sportivo sta affrontando in un panorama sempre più competitivo.

La notizia ha suscitato tristezza tra i fan e i lavoratori, ma rappresenta anche un segnale preoccupante delle trasformazioni in atto nel mercato.

La lotta per la rilevanza nel mercato

Liberated Brands, che gestiva marchi storici come Billabong, Quiksilver e Volcom, ha faticato a mantenere la propria rilevanza in un contesto dominato dalla moda veloce e dai prezzi stracciati. Negli ultimi anni, l’emergere di piattaforme di e-commerce ha radicalmente cambiato il comportamento d’acquisto dei consumatori, costringendo molte aziende tradizionali a rivedere le proprie strategie.

La crescente diffusione di marchi low-cost ha eroso la base di consumatori disposti a investire in prodotti di qualità, mettendo in difficoltà anche i colossi storici del settore.

Un settore in crisi

Il fallimento di Liberated Brands non è un caso isolato. Negli ultimi dieci anni, il settore dell’abbigliamento sportivo ha visto la chiusura di numerosi marchi noti, incapaci di adattarsi ai cambiamenti nelle abitudini di consumo.

Un fallimento che mette in allarme – altaformazionemusicale.it

Sebbene Billabong e Quiksilver possano continuare a esistere sotto nuove licenze, il loro futuro rimane incerto. Fonti interne suggeriscono che i marchi Roxy e RVCA siano in fase di ristrutturazione e stiano cercando acquirenti per garantire la loro sopravvivenza.

Conseguenze per l’industria

Le ripercussioni del fallimento di Liberated Brands si faranno sentire ben oltre il numero di posti di lavoro persi. L’industria della pubblicità sportiva e la sponsorizzazione di eventi potrebbero subire un impatto significativo, poiché le aziende cercano di riorientare le proprie strategie per affrontare la crescente competizione. Questo potrebbe tradursi in una diminuzione degli investimenti nel settore e in una minore visibilità per gli sport che hanno storicamente beneficiato del supporto di marchi come Billabong e Quiksilver.

Inoltre, l’epidemia dell’acquisto di moda economica ha influenzato il comportamento dei consumatori, che ora sono più propensi a cercare offerte e sconti piuttosto che investire in marchi storici. Questo cambiamento ha portato a una maggiore polarizzazione nel mercato: i marchi di alta gamma e quelli a basso costo stanno guadagnando terreno, mentre i marchi intermedi, come Liberated Brands, faticano a trovare una propria identità.

Per i consumatori affezionati a questi marchi storici, è consigliabile sfruttare le attuali offerte online, prestando però attenzione alle garanzie e alle condizioni di vendita, considerando il rischio di chiusure future o cambi di proprietà. Consultare forum e comunità online può rivelarsi utile, poiché molti utenti condividono esperienze e suggerimenti per trovare alternative valide.

La chiusura di Liberated Brands rappresenta un campanello d’allarme per l’intero settore dell’abbigliamento sportivo, che si trova di fronte a una sfida senza precedenti.

Ilaria Broglio

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