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La catena di approvvigionamento si evolve grazie all’uso di dati e intelligenza artificiale

In un contesto caratterizzato dalla crescente digitalizzazione, la gestione della catena di approvvigionamento ha subito un mutamento profondo, trasformandosi da mera funzione di supporto a elemento chiave per il successo delle aziende. Nel 2025, le imprese possono contare sulle Intelligent Supply Chain per evolvere le loro tradizionali strutture di approvvigionamento e distribuzione in veri e propri ecosistemi interconnessi. Grazie all’adozione di tecnologie avanzate come l’Internet delle Cose (IoT), l’Intelligenza Artificiale (IA) e la blockchain, le informazioni circolano in tempo reale, migliorando notevolmente la visibilità e la tracciabilità dei prodotti.

Il ruolo della digitalizzazione nella supply chain

L’integrazione della digitalizzazione ha reso possibile la creazione di reti in cui le informazioni vengono condivise in modo immediato. Questo approccio consente di prendere decisioni più informate e tempestive, ottimizzando i processi aziendali, riducendo i costi e aumentando l’efficienza operativa. La collaborazione tra i vari attori della filiera è incentivata, favorendo la creazione di un ecosistema integrato che offre maggiore flessibilità e capacità di adattamento alle variazioni del mercato. L’IoT, attraverso sensori e dispositivi connessi, raccoglie dati in tempo reale riguardanti lo stato di prodotti, scorte e processi. L’IA, a sua volta, analizza questi dati per prevedere la domanda e migliorare la pianificazione, mentre la blockchain assicura la trasparenza e la sicurezza delle transazioni, monitorando l’origine e il percorso dei prodotti. Il cloud computing gioca un ruolo fondamentale, permettendo l’archiviazione e l’elaborazione di grandi volumi di dati, facilitando così la collaborazione tra le diverse entità coinvolte.

La trasformazione delle supply chain tradizionali

Tradizionalmente considerate come centri di costo, le supply chain stanno ora emergendo come leve strategiche per il vantaggio competitivo. L’adozione del modello “Data-Powered Operations Transformation” (DPOT) consente alle aziende di integrare dati affidabili e analisi strategiche, migliorando l’agilità, la scalabilità e la trasparenza operativa. Secondo le stime di Capgemini, questo approccio potrebbe ridurre il capitale circolante del 20% e i costi operativi fino al 50%, aumentando al contempo la soddisfazione del cliente del 15%. La semplice disponibilità di dati non è più sufficiente; è cruciale saperli utilizzare in modo efficace. I leader aziendali devono adottare un approccio data-driven per orientare le decisioni strategiche e migliorare le previsioni di vendita. Le aziende che si posizionano in prima linea in questo ambito superano la concorrenza in termini di qualità, sicurezza e monetizzazione delle informazioni, rendendo l’integrazione dell’intelligenza artificiale e delle analisi avanzate essenziale per costruire un’impresa connessa e intelligente.

La digitalizzazione delle operazioni aziendali

La trasformazione digitale coinvolge tutte le funzioni aziendali, dalla finanza alla gestione del rischio, dal marketing alla sostenibilità. Servizi come il “Touchless Supply Chain Planning” e il “Cognitive Procurement” permettono di automatizzare i processi, migliorando l’efficienza e rispondendo in modo proattivo alle esigenze del mercato. L’adozione di un modello di supply chain intelligente non è solo una questione di efficienza, ma rappresenta un imperativo strategico per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione. Grazie a soluzioni avanzate e data-driven, le aziende possono trasformare le loro operazioni e ottenere vantaggi competitivi sostenibili nel tempo. Secondo il report del Capgemini Research InstituteData powered enterprises 2024‘, cresce il numero di organizzazioni che sfruttano il valore dei dati per ottenere vantaggi aziendali e finanziari. Il 60% delle imprese ha implementato progetti pilota o proof of concept (PoC) per iniziative di IA generativa utilizzando i propri dati aziendali. Tuttavia, il 75% delle aziende riconosce che l’implementazione su larga scala rappresenta una sfida significativa.

Cristina Battini

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