Lo ‘Scettro del re’ rappresenta non solo un gelato di lusso, ma un’esperienza sensoriale e culturale che unisce tradizione.
Nel cuore della Puglia, a Ruvo di Puglia nel Barese, si trova la gelateria Mokambo, celebre per offrire un’esperienza gastronomica unica e per custodire il titolo del gelato più costoso d’Italia.
Si tratta dello ‘Scettro del re’, un gelato esclusivo che costa 70 euro e si consuma solo su prenotazione, in un ambiente riservato e meditativo.
L’esperienza esclusiva dello ‘Scettro del re’
Ideato dal maestro gelatiere Franco Paparella, lo ‘Scettro del re’ non è un gelato comune: la sua preparazione si basa su ingredienti di altissima qualità e una ricetta scrupolosamente rispettata. Viene realizzato con latte murgiano appena munto, uova di galline allevate a terra e zafferano sargol di Mashad, una raffinata varietà iraniana. Dopo un’infusione prolungata dello zafferano nel latte, il composto viene mantecato con una macchina Carpigiani del 1972, simbolo di tradizione e qualità artigianale. Il gelato viene servito in un cono artigianale, guarnito con pistacchi di Bronte DOP, panna montata fresca, zucchero caramellato e impreziosito da una foglia d’oro alimentare 24 carati.
Per vivere appieno questa esperienza, è necessario prenotare con almeno tre giorni di anticipo. Il cliente viene accolto in una sala dedicata della gelateria Mokambo, dove lo staff accompagna ogni assaggio raccontando la storia e le caratteristiche di ogni singolo ingrediente.
Per chi desidera un’immersione ancora più profonda, è disponibile un’opzione aggiuntiva chiamata ‘The Ultimate Experience’, che include la visita guidata al laboratorio, la partecipazione alla preparazione e la possibilità di personalizzare il proprio gelato sotto la supervisione del maestro gelatiere.
La storia e le polemiche dietro il gelato più caro d’Italia
Lanciato nel 2018, lo ‘Scettro del re’ ha subito suscitato grande curiosità, ma anche critiche legate al prezzo elevato. Per chiarire ogni dubbio, sul sito della gelateria Mokambo è stata creata una sezione dedicata, curata da Vincenzo Paparella, responsabile marketing e figlio del maestro gelatiere. Egli spiega che il costo è giustificato dalla qualità delle materie prime, in particolare dallo zafferano sargol di Mashhad, una delle varietà più pregiate al mondo.

Un punto di controversia è stato l’uso dell’oro alimentare 24 carati, elemento decorativo che alcuni hanno interpretato erroneamente come un ingrediente gustativo. Paparella sottolinea che la foglia d’oro non altera il sapore del gelato, ma serve semplicemente a valorizzare e proteggere il cuore della preparazione, ovvero il gelato allo zafferano iraniano.
Tradizione e innovazione nella gelateria Mokambo
Dietro a questa eccellenza gastronomica c’è una storia familiare che affonda le radici nel 1840. Vincenzo e sua sorella Giuliana, supportati dallo zio Franco Paparella, hanno riscoperto e rielaborato antiche ricette per offrire un prodotto in grado di raccontare quasi quattro generazioni di passione per il gelato e la cucina di qualità. ù
La filosofia di Mokambo si basa sull’utilizzo di ingredienti freschissimi e locali, come il latte dei pascoli dell’Alta Murgia e uova di galline allevate all’aperto, per garantire un sapore autentico e genuino.