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Radiohead: un viaggio attraverso l’evoluzione di una band innovativa nella musica moderna

I fan dei Radiohead potrebbero presto avere motivo di festeggiare. Secondo diverse fonti, la celebre band britannica starebbe valutando un possibile ritorno sulle scene musicali con un tour previsto per il 2025. Nonostante non ci siano ancora conferme ufficiali, le voci su una possibile reunion si stanno diffondendo rapidamente tra gli appassionati di musica. La notizia ha preso piede dopo alcune dichiarazioni di membri del gruppo, che hanno lasciato intendere la possibilità di un ritorno.

La storia di una band iconica

I Radiohead sono considerati tra le band più influenti e innovative della musica moderna. La loro carriera, iniziata negli anni ’90, ha visto il gruppo britannico reinventarsi costantemente, passando dal rock alternativo al post-rock e all’elettronica sperimentale. Con un sound distintivo e testi profondi, i Radiohead hanno saputo catturare l’attenzione del pubblico e della critica, diventando un punto di riferimento nel panorama musicale contemporaneo.

Le origini della band (1985-1991)

La formazione dei Radiohead risale al 1985, ad Abingdon, nell’Oxfordshire, dove il gruppo, inizialmente conosciuto come On a Friday, prende vita tra i banchi di scuola. I membri fondatori sono Thom Yorke (voce, chitarra, pianoforte), Jonny Greenwood (chitarra, tastiere), Ed O’Brien (chitarra, cori), Colin Greenwood (basso) e Phil Selway (batteria). Il nome della band deriva dal giorno in cui si riunivano per le prove. Nel 1991, dopo aver firmato un contratto con la Parlophone, il gruppo cambia nome in Radiohead, ispirandosi a una canzone dei Talking Heads.

Il debutto e il successo di “Creep” (1992-1994)

Nel 1992, i Radiohead pubblicano il loro primo EP, Drill, seguito nel 1993 dall’album di debutto, Pablo Honey. Sebbene il disco, influenzato dal grunge e dal rock alternativo, ottenga un successo iniziale limitato, il singolo Creep diventa rapidamente un inno generazionale. La canzone, caratterizzata da un’atmosfera malinconica e da testi che esprimono insicurezza e alienazione, inizialmente non riceve molta attenzione in patria, ma conquista il pubblico internazionale grazie al supporto delle radio statunitensi e di MTV.

La maturazione con “The Bends” (1995-1996)

Dopo il successo di Creep, i Radiohead cercano di allontanarsi dall’immagine di “one-hit wonder” con l’album The Bends, pubblicato nel 1995. Questo lavoro segna un’importante evoluzione nel loro sound, presentando brani più complessi e testi più profondi. Canzoni come Fake Plastic Trees, High and Dry e Street Spirit (Fade Out) dimostrano la capacità della band di unire emotività e sperimentazione. L’album riceve elogi dalla critica e contribuisce a costruire una fanbase solida e appassionata.

Il capolavoro “OK Computer” e il riconoscimento globale (1997-1999)

Nel 1997, i Radiohead pubblicano OK Computer, un album che rappresenta una pietra miliare nella loro carriera e nella musica in generale. Con sonorità innovative e testi che affrontano temi come il disagio esistenziale e la disumanizzazione, il disco include brani iconici come Paranoid Android, Karma Police, No Surprises e Exit Music (For a Film). L’album riceve un’accoglienza straordinaria dalla critica e si aggiudica un Grammy Award, diventando uno dei lavori più influenti della storia musicale.

L’evoluzione elettronica con “Kid A” e “Amnesiac” (2000-2001)

Dopo il trionfo di OK Computer, i Radiohead sorprendono il pubblico con Kid A, pubblicato nel 2000. Questo album segna un allontanamento dal rock tradizionale, abbracciando sintetizzatori, glitch elettronici e atmosfere astratte. Inizialmente divisivo, il disco viene riconosciuto come un capolavoro, con brani come Everything In Its Right Place e Idioteque. Nel 2001 esce Amnesiac, che continua sulla stessa scia, presentando pezzi come Pyramid Song e Knives Out.

“Hail to the Thief” e il commento sociale (2003-2006)

Nel 2003, la band rilascia Hail to the Thief, un album caratterizzato da un approccio più aggressivo e da contenuti politicamente impegnati, in risposta al clima di tensione post-11 settembre. Brani come 2+2=5 e There There mostrano una fusione tra rock e sperimentazione elettronica. Dopo il tour promozionale, i Radiohead decidono di prendersi una pausa, durante la quale Thom Yorke pubblica il suo primo album da solista, The Eraser, nel 2006.

L’innovazione con “In Rainbows” (2007-2011)

Nel 2007, i Radiohead rivoluzionano il panorama musicale con In Rainbows, adottando un modello di distribuzione innovativo che consente ai fan di pagare quanto vogliono per scaricare l’album. Questo lavoro, che include brani come Reckoner, Nude e Jigsaw Falling Into Place, segna un ritorno a sonorità più calde e organiche. Nel 2011, la band pubblica The King of Limbs, un album minimalista e ritmato, che suscita reazioni contrastanti ma conferma la continua ricerca artistica del gruppo.

L’ultimo album e l’attuale assenza discografica (2016 – oggi)

Nel 2016, i Radiohead rilasciano A Moon Shaped Pool, un lavoro caratterizzato da arrangiamenti orchestrali e atmosfere malinconiche, con brani come Burn the Witch e Daydreaming. Questo disco riceve un’accoglienza positiva dalla critica e rappresenta l’ultimo studio album della band fino ad oggi. Negli anni successivi, i membri si dedicano a progetti solisti, tra cui gli album di Thom Yorke e il progetto The Smile, che coinvolge Jonny Greenwood e Tom Skinner.

Amalia Sisto

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