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Musica nel fango: la Bandabardò partecipa alla pulizia del territorio

Sesto Fiorentino (Firenze) – Una storia di trentacinque anni cancellata in pochi attimi da un’improvvisa esondazione. Il 1989 segna la nascita del Parsifal, un punto di riferimento per la musica a Sesto Fiorentino, situato in via della Tonietta, una stradina poco conosciuta del centro. Venerdì scorso, il torrente Rimaggio ha straripato, sommergendo il locale di fango e acqua. Questo piccolo corso d’acqua, che fino a pochi giorni fa non rappresentava una minaccia, ha causato danni ingenti a uno spazio che ha visto passare artisti di fama nazionale e giovani aspiranti musicisti.

Nel corso degli anni, il Parsifal è diventato un vero e proprio tempio musicale, apprezzato da nomi illustri come Negrita, Max Gazzè, Baustelle, Marlene Kuntz, Almamegretta, Teresa De Sio, Anna Oxa e Vinicio Capossela. Ma non solo: la Bandabardò, Piero Pelù, Marco Masini e Irene Grandi erano di casa, contribuendo a creare un’atmosfera unica. La notizia dell’alluvione ha scatenato una reazione di solidarietà tra gli artisti, molti dei quali hanno inviato messaggi di supporto e incoraggiamento. Tra questi, i membri della Bandabardò si sono attivati direttamente, rinunciando a suonare per dedicarsi a spalare il fango, dimostrando così un forte legame con la comunità musicale.

La raccolta fondi e il sostegno della comunità

In risposta alla devastazione, un gruppo di amici del Parsifal ha avviato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe, che ha ottenuto un grande riscontro. Ieri pomeriggio, le donazioni avevano già superato le 450, accumulando circa 20mila euro. Carlo Barducci, figura centrale del Parsifal, ha espresso gratitudine per il sostegno ricevuto: “Non possiamo che ringraziare tutti per il sostegno. In questi giorni sono venute ad aiutarci decine di persone, anche tanti che non conoscevamo. Grazie a loro siamo riusciti a buttare fuori l’acqua e a spalare il fango”. La risposta della comunità ha dimostrato che la musica è un collante potente, unendo persone di diverse estrazioni e storie.

Nonostante l’aiuto ricevuto, i danni sono considerevoli. Barducci ha rivelato che, sebbene siano riusciti a recuperare parte degli strumenti, l’impianto elettrico è andato distrutto. “I costi più ingenti saranno legati ai box delle sale prove, i quattro al piano terra sono stati irrimediabilmente danneggiati. Al momento non possiamo fare una stima dei danni ma saranno molto alti”, ha dichiarato con voce tremante. La riapertura del Parsifal richiederà tempo, probabilmente almeno un anno, ma la determinazione di ripartire è forte.

Il futuro del Parsifal

Nonostante le sfide, l’entusiasmo e la passione per la musica rimangono intatti. Il Parsifal non è solo un luogo di lavoro per musicisti, ma rappresenta anche un legame emotivo per molti. La comunità si è mobilitata per sostenere la rinascita di questo spazio. La solidarietà dimostrata è un segno che la musica, e tutto ciò che essa rappresenta, è un valore inestimabile. Barducci ha concluso: “La cosa che ci fa andare avanti è aver visto tutto questo affetto. Vuol dire che la musica è un elemento che ci lega e che quella del Parsifal è una grande famiglia”. Nonostante i tempi difficili, il futuro del Parsifal è all’insegna della speranza e della resilienza.

Amalia Sisto

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