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Musica in spiaggia: iniziativa per rilanciare la stagione estiva

Il recente intervento del Tar ha innescato un acceso dibattito sulla musica in spiaggia a Comacchio, dove gli stabilimenti balneari si trovano ora a fronteggiare una drastica riduzione degli eventi musicali. La sentenza, emessa nel mese di aprile 2025, ha imposto lo stop dei concerti alle 23:30 e ha limitato il numero di eventi da 40 a soli 16. Questa decisione ha suscitato forti reazioni da parte degli operatori del settore e dell’amministrazione locale.

Reazione del comune di Comacchio

In risposta alla sentenza del Tar, il Comune di Comacchio ha deciso di agire, presentando una richiesta di sospensiva d’urgenza presso il tribunale amministrativo regionale di Bologna. La giunta comunale ha motivato questa azione legale con il rischio di ingenti danni economici per gli stabilimenti balneari, che avevano già pianificato la loro stagione estiva fino a settembre. Gianni Nonnato, titolare di uno degli stabilimenti e presidente del consorzio di Nazioni, ha definito la sentenza una “mazzata”, evidenziando la preoccupazione per le perdite economiche che potrebbero derivare da tali limitazioni.

Il Comune, che in precedenza aveva concesso deroghe per ampliare gli orari e il numero di eventi, ha visto la propria strategia messa in discussione. Fino a questo momento, gli stabilimenti potevano organizzare eventi musicali fino alle due del mattino, con un programma che prevedeva fino a 40 concerti durante la stagione estiva. La decisione del Tar modifica radicalmente questo scenario, imponendo regole più severe che si allineano a quelle previste a livello regionale.

Mobilitazione della comunità

Nella giornata di ieri, è partita una mobilitazione in tutto il territorio di Comacchio, con lo slogan “No al giro di vite su orari e numero di eventi nel litorale comacchiese”. I cittadini, residenti e frequentatori della località balneare hanno avviato una raccolta firme per contestare la sentenza del Tar, esprimendo il loro dissenso e chiedendo un intervento immediato delle autorità competenti. La petizione invita a ripristinare la libertà di organizzare eventi musicali, sottolineando l’importanza della movida per l’economia locale e per la vita sociale della comunità.

Il messaggio della petizione è chiaro: i firmatari non possono accettare le restrizioni imposte dalla sentenza e chiedono una revisione della situazione. L’invito è rivolto a tutti coloro che desiderano sostenere la causa, affinché si uniscano alla lotta per la libertà e la democrazia nel contesto della vita notturna di Comacchio.

La battaglia tra gli stabilimenti balneari e le istituzioni è solo all’inizio, con la speranza che le prossime azioni legali possano portare a un ripensamento della sentenza e a una maggiore considerazione degli interessi economici e sociali della comunità.

Amalia Sisto

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