La rivista Pitchfork incorona “God Only Knows” dei Beach Boys come simbolo della creatività anni Sessanta, tra rivoluzioni musicali e influenze culturali ancora attuali.
Gli anni Sessanta rappresentano una delle epoche più rivoluzionarie e creative nella storia della musica mondiale. Tra innovazioni sonore e fermenti culturali, si sono affermati artisti che ancora oggi influenzano generazioni intere. Tra questi, Bob Dylan e The Beach Boys emergono come figure centrali, capaci di segnare con le loro opere un’intera decade. Secondo una recente classifica stilata dalla rivista Pitchfork, la miglior canzone di quegli anni è “God Only Knows” dei Beach Boys, un brano che sintetizza perfettamente l’anima complessa e sfaccettata di quel periodo.
Gli anni Sessanta: un decennio di rivoluzioni musicali e culturali
Il decennio degli anni Sessanta è stato teatro di una trasformazione epocale nella musica, passando dall’esplosione del rock’n’roll degli anni Cinquanta a un panorama ricco di generi nuovi e sperimentazioni sonore. Il ruolo del singolo musicale divenne centrale, mentre la musica pop si intrecciò con i grandi movimenti sociali, in particolare con le proteste per i diritti civili e contro la guerra in Vietnam. È in questo contesto che si svilupparono generi come il folk-rock, il rock psichedelico e la musica surf, tutti espressione di una cultura giovanile in cerca di identità e libertà.
In questo scenario emergono nomi di spicco come Bob Dylan, che con la sua produzione ha tracciato il profilo del cantautore moderno, e i Beach Boys, protagonisti di una rivoluzione musicale che ha portato la “surf music” e le armonie vocali a livelli di raffinata complessità.

Fonte: YouTube- Vincono i Beach Boys – Altaformazionemusicale.it
Robert Allen Zimmerman, noto come Bob Dylan, nato nel 1941 a Duluth, è una figura imprescindibile della musica contemporanea. Premio Nobel per la letteratura nel 2016 e vincitore di numerosi Grammy Awards, Dylan ha attraversato decenni di creatività e sperimentazione musicale. È stato pioniere del folk-rock, introducendo un approccio più profondo e personale nel canto di protesta e nella musica d’autore.
Nel corso della sua carriera, Dylan ha ampliato i confini del folk, contaminandolo con il country, il blues e il rock, influenzando artisti di ogni generazione. La sua attività non si limita alla musica: è anche pittore, scultore e scrittore, come evidenziato dalla mostra “Bob Dylan. Retrospectrum” ospitata al MAXXI di Roma, che esplora la sua poliedrica produzione artistica, dai dipinti alle sculture in ferro. L’esposizione, aperta fino a gennaio 2026, mette in luce il legame tra la sua arte visiva e i suoi viaggi interiori e fisici, confermando la sua natura di artista totale.
Nel 2020, Dylan ha inoltre venduto i diritti di oltre trecento sue canzoni per una cifra vicina ai 300 milioni di dollari, un segnale della sua importanza e della duratura rilevanza commerciale della sua opera.
I Beach Boys, gruppo musicale nato nel 1961 a Hawthorne, California, hanno rappresentato l’icona sonora della California degli anni Sessanta, portando al successo la surf music e ridefinendo il concetto di armonia vocale. La loro carriera è stata costellata di successi e innovazioni, culminate nell’album “Pet Sounds” del 1966, considerato uno dei più grandi capolavori della storia della musica pop e rock.
Secondo Pitchfork, la miglior canzone degli anni Sessanta è “God Only Knows”, brano contenuto proprio in “Pet Sounds”. La rivista la definisce “profondamente emozionante, capace di trasmettere amore, tristezza e gratitudine, ma anche un sotterraneo senso di disperazione”. La canzone, scritta da Brian Wilson e Tony Asher, si distingue per la sua complessità armonica e l’intensità emozionale, rappresentando un addio all’innocenza giovanile e una speranza fragile nell’amore come risposta alla vita.

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