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Gazebo Penguins presenta l’album Temporale: ‘La nostra musica proviene da un altrove’

Chitarre ribelli e neuroscienze, ritmi pulsanti e riflessioni filosofiche: il nuovo album della band Gazebo Penguins, intitolato Temporale, si propone di esplorare il cervello umano attraverso una musica energica e liberatoria. Questa originale fusione di sonorità e concetti sembra un’idea audace, ma per i membri del gruppo, è una sfida che si può affrontare con determinazione. Ho avuto l’opportunità di incontrarli nel loro studio a Correggio, dove hanno condiviso la loro visione creativa.

La nascita di un progetto audace

Il progetto Temporale ha preso forma durante il tour del 2023/24, il quale ha visto il gruppo esibirsi con il precedente album Quanto, che trattava storie ispirate alla fisica quantistica. Durante questo periodo, la band ha percepito l’energia di diverse generazioni di fan, che hanno alimentato il desiderio di creare nuove canzoni. L’album precedente, sebbene complesso, si è rivelato accessibile ai giovani. Per stimolare la creatività, i membri hanno deciso di imporsi alcuni limiti, ispirandosi alla scuola di letteratura potenziale di Italo Calvino. Il risultato è una fusione di sonorità vintage, in particolare degli anni Ottanta, mantenendo però un legame con le direttive stabilite all’inizio del processo creativo.

Riflessioni su identità e memoria

Il brano Gestalt affronta il tema del sovra-pensiero e della ricerca dell’identità. I membri della band descrivono un’esperienza autobiografica, in cui, dopo un concerto, si trovano a riflettere su cosa significhi rimanere fedeli a se stessi. La domanda centrale è: cosa ci definisce come individui? La risposta sembra risiedere nel continuo processo di auto-riflessione e nella comprensione di ciò che ci rende unici.

Il concetto di memoria è ulteriormente esplorato nel brano Mnemosyne, che tratta della fragilità dell’identità. I membri della band spiegano che la memoria è fondamentale per la costruzione di chi siamo, ma la sua perdita, sia essa temporanea o permanente, può portare a una crisi di identità. L’album si propone di celebrare questa complessità, suggerendo che l’accettazione della fragilità possa essere un inno alla nostra esistenza.

Il rischio di essere se stessi

Nel brano Inospitale, la band si interroga sul rischio di seguire le proprie aspirazioni. In un’epoca in cui le esperienze ci spingono a cercare la sicurezza, la band sottolinea l’importanza di prendersi il tempo necessario per affrontare i propri sogni. La questione centrale è se siamo davvero il nostro cervello o se esista un “io” superiore che guida le nostre scelte.

Musicalmente, Inospitale presenta un’improvvisa esplosione di chitarre elettriche, un elemento che ha colpito l’intervistatore per la sua potenza. I membri della band rivelano che questo brano è stato registrato senza prove preliminari, permettendo così a idee fresche di emergere in fase di registrazione. L’atmosfera in studio è stata caratterizzata da una sensazione di libertà creativa, simile a quella vissuta dai Beatles durante le loro sessioni a Abbey Road.

Il futuro della band

Guardando avanti, i Gazebo Penguins si preparano a portare il loro nuovo album sul palco. Con Quanto, il primo ascolto avvenne dal vivo, e ora intendono replicare questa formula, presentando il nuovo disco in sequenza durante i concerti. La band è determinata a mantenere un equilibrio tra le nuove canzoni e i brani storici, con un occhio sempre attento all’improvvisazione. La loro storia musicale continua a evolversi, e il pubblico potrà assistere a un’esperienza unica e coinvolgente nei prossimi eventi dal vivo.

Cristina Battini

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