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Asian Dub Foundation: l’importanza di unire musica e politica nel messaggio artistico

La riflessione attorno alla figura del musicista militante, spesso considerata poco proficua per analizzare le scelte artistiche e sociali degli artisti, trova un’eccezione nel caso degli Asian Dub Foundation. Questo gruppo, attivo sin dagli anni ’90, ha sempre posto l’accento su un messaggio politico forte, piuttosto che sul successo commerciale. La loro affermazione che «non è possibile separare la musica dalla politica» è un chiaro indicativo della loro visione. La band si distingue per una miscela unica di bhangra e dub, che riflette una fusione di culture e generazioni diverse. La formazione iniziale, composta da tre ragazzi di origine asiatica—il bassista Aniruddha Das, il DJ John Pandit e il rapper Deeder Zaman—si è ampliata con l’arrivo del chitarrista Steve Chandra Savale e del campionatore Sanjay Gulabhai Tailor, rappresentando l’essenza dell’Asian Underground, una subcultura musicale che ha unito Oriente e Occidente attraverso l’innovazione musicale.

Le radici dell’Asian underground

Negli anni ’90, il movimento dell’Asian Underground ha rappresentato una risposta culturale e musicale alle sfide affrontate dalla comunità asiatica nel Regno Unito. Il gruppo ha dato voce a una generazione di giovani anglo-asiatici, figli di immigrati, desiderosi di esprimere la propria identità in un contesto spesso ostile. Chandrasonic, uno dei membri fondatori, ricorda come il gruppo fosse composto da ragazzi di periferia, con un forte desiderio di affermare la propria presenza e combattere il razzismo. «Eravamo quelli che esprimevano la rabbia con più vigore», afferma, sottolineando l’importanza della loro musica come strumento di protesta contro le ingiustizie sociali. In un periodo caratterizzato da tensioni razziali, l’Asian Dub Foundation si è impegnata a riaffermare i diritti e le opportunità per tutti, utilizzando la musica come veicolo di cambiamento.

Identità e appartenenza nella musica

Per gli anglo-asiatici, l’affermazione della propria identità attraverso la musica è stata un atto politico cruciale. Questo percorso ha permesso di superare le divisioni di casta e religione, creando un senso di appartenenza all’interno di una società che spesso li escludeva. Chandrasonic sottolinea come l’Asian Underground sia stata una risposta asiatica al Britpop, ma evidenzia che le etichette imposte dalla stampa non riflettono il vero spirito dei musicisti. L’obiettivo principale era preservare e reinterpretare la memoria culturale, contestualizzandola in un ambiente poco accogliente. Le serate di Anokha, per esempio, hanno rappresentato occasioni di celebrazione e appartenenza, dove i giovani potevano sentirsi liberi di esprimere se stessi, lontano dalle convenzioni sociali.

Il futuro della musica e delle subculture

Oggi, la percezione degli anglo-asiatici è cambiata, e Chandrasonic osserva che le condizioni non sono più le stesse. Sebbene il periodo dell’Asian Underground sia stato breve, il suo impatto è stato significativo. La musica degli Asian Dub Foundation rimane politicizzata, ma il contesto è evoluto. La recente pubblicazione di Adf 30 94 -Now Collaborations (XRay Production) rappresenta un omaggio a incontri significativi, con tracce rimasterizzate e aneddoti che raccontano momenti memorabili, come quello con Iggy Pop. La band ha sempre navigato tra underground e mainstream, mantenendo un’identità distintiva. Firmare con una major non ha mai influenzato il loro approccio musicale, poiché per loro, la popolarità non coincide con il mainstream.

Cristina Battini

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