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Milazzo Film Festival: la rinascita del cinema siciliano in primavera

In un contesto in cui le divisioni sociali sembrano sempre più marcate e difficili da colmare, il cinema emerge come una delle poche forme d’arte in grado di unire le persone, trascendendo le differenze. Questa forma d’arte, che combina elementi di intellettualismo e cultura popolare, si distingue per la sua capacità di raccontare storie, sia quelle più umili che quelle più esclusive. L’arte dell’attore, figura centrale di questo mondo, riesce a fungere da ponte tra tradizioni diverse, portando sul grande schermo emozioni e narrazioni che toccano il cuore dello spettatore. Il Milazzo Film Festival Attorstudio, che ha avuto luogo a Milazzo dal 6 al 9 marzo 2025, ha offerto un’importante piattaforma per esplorare il mistero dell’arte dell’attore, coinvolgendo nomi di spicco del panorama cinematografico italiano in conversazioni significative.

Il valore dell’arte attoriale

Durante il festival, gli abitanti di Milazzo hanno avuto l’opportunità di ascoltare le esperienze di professionisti del calibro di Sergio Rubini, Vanessa Scalera, Sonia Bergamasco e Francesco Gheghi, che hanno condiviso le loro riflessioni sul significato profondo della loro professione. Vanessa Scalera, in particolare, ha discusso l’impatto della serialità sulla sua carriera, mentre Rubini e Bergamasco hanno esplorato il processo creativo del recitare e del fare film. Bergamasco, autrice di un libro intitolato “Un corpo per tutti”, ha presentato il suo lavoro sul personaggio di Eleonora Duse, un’attrice che ha sempre avuto una visione critica del cinema, preferendo il palcoscenico teatrale per esprimere le storie. Gheghi, nel suo intervento, ha messo in luce l’importanza della fisicità e del corpo nei ruoli interpretati, riflettendo sulla sua carriera nonostante la giovane età.

La musica come protagonista

Un elemento distintivo di quest’edizione del festival è stata la musica, che ha avuto un ruolo centrale sia nei film presentati che negli eventi collaterali. È stata introdotta una nuova sezione di accompagnamenti musicali dal vivo, che ha arricchito la visione di pellicole storiche siciliane degli anni ’20. Le opere, restaurate dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, hanno offerto uno spaccato della vita popolare siciliana. Il musicista Fabio Sodano, premiato con lo Scarabeo d’Argento, ha incantato il pubblico con il duduk, un flauto armena che rappresenta un patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Inoltre, la musica ha animato molti film, come ha spiegato Marco Tullio Giordana, regista di “La vita accanto”, evidenziando l’importanza di suonare realmente durante le riprese, senza ricorrere a effetti speciali.

Le sezioni in concorso

Il Milazzo Film Festival ha anche ospitato diverse sezioni di concorso dedicate ai filmmaker indipendenti. Nella categoria Corti, il premio per il miglior film breve è andato a “The Ballad” di Christopher Nilsson, una storia che esplora il mondo dei rider. Nella sezione dei lungometraggi, la giuria ha premiato “Kissing Gorbaciov”, un film del 2023 dei registi Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife, che racconta un incontro storico tra giovani amministratori del PCI e band punk-rock russe negli anni ’80. Questo racconto, che si dipana tra illusioni e disillusioni, offre uno spaccato della realtà di quel periodo, evidenziando le differenze tra il socialismo reale e le ideologie idealizzate.

Un festival che celebra il cinema

Il Milazzo Film Festival, organizzato dall’associazione “Amici di Milazzo”, si distingue per la sua capacità di portare il cinema nella cittadina con professionalità e passione. Attraverso un programma ricco di eventi e incontri, il festival ha celebrato il mestiere dell’attore e la bellezza del cinema, offrendo momenti di riflessione e di condivisione. L’arte cinematografica, in questo contesto, si manifesta come un potente strumento di connessione, capace di far rivivere storie e emozioni, anche quelle dimenticate, in un presente che spesso sembra privo di profondità.

Cristina Battini

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