Quasi tutte le piattaforme di streaming, come Netflix e Disney+, hanno adottato misure per limitare la condivisione degli abbonamenti. In questo contesto, soluzioni come Sharesub e Together Price si propongono come alternative per permettere agli utenti di risparmiare. Ma quanto sono efficaci e legittime queste piattaforme?
Nel 2025, la piattaforma Sharesub, originaria della Francia, ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano, offrendo un servizio che permette di condividere abbonamenti a vari servizi di streaming. Gli utenti possono risparmiare sui costi di accesso a piattaforme come Spotify, Netflix, Disney+ e Prime Video. Tuttavia, è fondamentale capire se questa pratica sia realmente consentita dalle piattaforme stesse. Le regole di utilizzo imposte dai servizi di streaming sono chiare: la condivisione di un abbonamento è generalmente permessa solo all’interno dello stesso nucleo familiare, cioè tra persone che vivono sotto lo stesso tetto. Questo significa che una famiglia composta da più membri può utilizzare lo stesso abbonamento su diversi dispositivi, senza violare i termini di servizio.
Il discorso cambia nel caso di condivisioni tra amici o vicini che non risiedono nella stessa abitazione. In tali situazioni, la condivisione dell’account potrebbe violare i termini di servizio, a meno che non si opti per l’acquisto di slot aggiuntivi, come consentito da piattaforme come Netflix e Disney+. In questo caso, la condivisione con terzi è legittima e le piattaforme come Sharesub possono operare legalmente. Tuttavia, non tutte le piattaforme offrono questa opzione, e questo è uno dei motivi per cui, secondo un’indagine di Altroconsumo, il gradimento per i servizi di streaming in Italia sta diminuendo.
È importante notare che, sebbene le piattaforme di streaming non consentano la condivisione di account al di fuori della famiglia, gli utenti hanno il diritto di utilizzare il proprio account anche in contesti diversi, come durante un viaggio o su dispositivi mobili. Le piattaforme incoraggiano gli utenti a considerare l’acquisto di spazi aggiuntivi per la condivisione, ma questo crea una certa confusione. Quali sono, quindi, le piattaforme che permettono la condivisione legittima e quali sono i rischi associati all’uso di servizi come Sharesub?
Le piattaforme di streaming stanno adottando sempre più misure per monitorare e limitare la condivisione degli abbonamenti. Gli utenti devono essere consapevoli delle politiche di utilizzo e delle possibili conseguenze di eventuali violazioni. Con l’aumento della concorrenza nel settore dello streaming, le aziende stanno cercando di proteggere i loro interessi economici e, di conseguenza, la questione della condivisione degli abbonamenti rimane un argomento di discussione acceso tra gli utenti e i fornitori di servizi.
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