Il mondo del cinema si mobilita per chiedere la liberazione di Hamdan Ballal, regista palestinese e vincitore di un Oscar per il documentario “No Other Land“. Ballal è stato arrestato il 24 marzo 2025 in Cisgiordania dalle forze dell’IDF durante un’operazione che ha suscitato preoccupazione tra i professionisti del settore.
L’Associazione 100 autori ha espresso il proprio sgomento per l’arresto, sottolineando l’importanza della libertà d’espressione. “La violenza subita da Hamdan Ballal riguarda tutti noi autori e autrici”, si legge in una nota dell’associazione. Gli autori hanno condannato fermamente gli atti di violenza e hanno chiesto un intervento immediato della comunità internazionale per garantire il rilascio del regista. “Siamo tutti Hamdan Ballal“, concludono.
La casa di distribuzione Wanted Cinema, presieduta da Anastasia Plazzotta, ha manifestato profonda preoccupazione per la situazione di Ballal. Il regista è stato prelevato con la forza dai soldati israeliani in seguito a un’aggressione violenta da parte di coloni. Wanted Cinema ha unito la propria voce a quella di altre organizzazioni, come Unita e 100 Autori, per chiedere un’azione immediata a favore di Ballal, garantendo assistenza medica e legale.
“No Other Land“, co-diretto da Hamdan Ballal e altri membri del collettivo israelo-palestinese, ha recentemente ricevuto il Premio Oscar come Miglior Documentario. Il film, che è stato rilasciato nelle sale italiane il 16 gennaio 2025, ha ricevuto un’accoglienza calorosa da parte del pubblico e della critica. Gli autori, durante la cerimonia di premiazione, hanno denunciato la distruzione di Gaza e hanno chiesto misure concrete per fermare l’ingiustizia e la pulizia etnica del popolo palestinese.
Il documentario, girato dal 2019 al 2023, racconta la storia della comunità di Masafer Yatta in Cisgiordania, mostrando la progressiva distruzione del villaggio da parte dell’esercito israeliano. Basel Adra, uno dei co-registi, ha iniziato a documentare la situazione fin dalla sua infanzia, catturando le incursioni dei carri armati e le demolizioni delle abitazioni. Questo lavoro ha rivelato una delle più gravi operazioni di sfollamento forzato nella Cisgiordania occupata.
“No Other Land” è nato come un atto di resistenza creativa contro l’apartheid, diventando un simbolo di uguaglianza e giustizia. I quattro giovani cineasti, attraverso il loro lavoro, hanno attirato l’attenzione internazionale, diventando tra i più premiati del 2024. Il film non solo mette in luce il dramma che si svolge in Cisgiordania, ma offre anche una lezione di amicizia e resistenza per le nuove generazioni.
In aggiunta, Wanted Cinema ha firmato una petizione su Charge per la liberazione di Hamdan Ballal, unendosi a registi internazionali e ringraziando il pubblico e le sale cinematografiche che continuano a proiettare “No Other Land“, un film che risulta più necessario che mai in questo momento storico.
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