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Fanny Ardant: “Non ho mai assistito a gesti sorprendenti di Depardieu”

L’attrice Fanny Ardant, storica amica di Gérard Depardieu, ha testimoniato in tribunale a Parigi il 26 marzo 2025, nel corso del processo che vede coinvolto l’attore francese in accuse di violenze sessuali e molestie. Ardant, che sostiene di conoscere Depardieu da tre decenni, ha deciso di difenderlo, affermando di non aver mai assistito a comportamenti che potessero apparire scioccanti da parte sua, nonostante riconosca che l’attore possa esprimere volgarità sul set.

La ricerca della verità

Nel suo intervento, Fanny Ardant ha sottolineato l’importanza della ricerca della verità, un concetto che ha descritto come complesso e sfuggente. “Siamo qui per cercare la verità – ha dichiarato l’attrice – la verità è la cosa più difficile da ottenere. Non c’è mai solo una verità. È come l’ombra che cambia, a seconda della luce”. Queste parole evidenziano la sua posizione e il desiderio di esplorare i molteplici aspetti della situazione che coinvolge il suo amico.

Descrizione di Gérard Depardieu

Ardant ha descritto Gérard Depardieu come un individuo generoso e passionale, paragonandolo a un vulcano, una metafora che suggerisce la sua intensa personalità e il suo approccio alla recitazione. La testimonianza dell’attrice arriva in un momento delicato per l’attore, che ha visto la sua carriera e la sua reputazione messe in discussione dalle gravi accuse mosse contro di lui.

Attenzione dei media e del pubblico

Il processo, iniziato tre giorni fa, ha attirato l’attenzione dei media e del pubblico, con una vasta copertura su quanto sta avvenendo in aula. Fanny Ardant, con la sua presenza e le sue parole, ha offerto un punto di vista diverso rispetto a quello delle accuse, cercando di mettere in luce la complessità della situazione e la lunga amicizia che la lega a Depardieu.

Testimonianza di lealtà e amicizia

La testimonianza di Ardant non è solo un atto di sostegno personale, ma anche un tentativo di contestualizzare le azioni e le parole dell’attore all’interno di un quadro più ampio, in cui le relazioni e le dynamics di potere possono influenzare la percezione della verità. La sua partecipazione al processo rappresenta un’importante testimonianza di lealtà e amicizia in un momento di crisi.

Luisa Bindi

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